L'INDIFFERENZA,UN MALE DEL NOSTRO SECOLO.
L'indifferenza è l'assenza di reazioni di fronte a fatti negativi che ci scorrono accanto perchè nella nostra coscienza il livello di disattenzione si è,nel tempo,negativamente elevato.
Non avvertiamo più l'esigenza di prendere posizione di fronte a comportamenti e fatti,per noi discutibili,su cui potremmo dire la nostra in campo religioso,politico,sociale,ecc.
Lasciamo correre,restiamo indifferenti. Le conseguenze negative di questo nostro comportamento sono che gli altri crederanno,erroneamente,di essere nel giusto e che noi diveniamo sempre più soggetti passivi in una società in cui il livello di indifferenza si và sempre più diffondendo ed innalzando.In campo religioso,noi che ci reputiamo buoni cristiani,non riusciamo più a portare in confessione molti dei nostri peccati perchè non li recepiamo più come tali.
In campo sociale le frequentazioni sono indirizzate verso livelli sempre più spinti dai mezzi di comunicazione di massa tanto da restare indifferenti di fronte a scene che farebbero rivoltare nella tomba i nostri padri.In campo culturale si diffonde ed impera la monocultura specializzata su specifici indirizzi perchè così richiede il dio mercato e nel contempo si trascurano le necessità di una più ampia conoscenza delle cognizioni indispensabili alla formazione nell'individuo, di quel livello accettabile di cultura generale essenziale per autogestirsi in modo soddisfacente.Anche la tolleranza,termine che ricorre in continuazione nei propositi e nelle esortazioni,può essere in parte vanificata da una buona dose di indifferenza.Non vediamo,non sentiamo,siamo omertosi con noi stessi.
Inconsapevoli,non prestiamo sufficiente attenzione al nostro prossimo più vicino.I nostri figli,i nostri nipoti,non costruiscono più nulla con le proprie mani.Il "FARE" con il tempo ha assunto un significato sempre più vago.Contano solo l'uso di tasti attraverso i quali si ottengono risposte e risultati immediati che appena per la nostra generazione richiedevano il tempo del "FARE".
Si rischia l'abbrutimento culturale perchè si perderà la capacità di eseguire operazioni,anche le più semplici,senza l'ausilio di un supporto estraneo e senza il quale ci vediamo perduti. "E' un buon partito perchè sa far di conto" dicevano un tempo i nostri padri, di un giovane di scarsa cultura,ma in grado di gestire saggiamente la propria vita.
Allora ci si poteva accontentare ,ma oggi non più,perchè la società in cui viviamo ci richiede l'eccellenza.
Certo il mondo cammina più veloce e l'uomo non può restare fermo perchè rischierebbe la fine.
Ma,attenzione,il mondo è così veloce a causa della continua spinta che l'uomo stesso le imprime,alla ricerca affannosa di sempre nuove condizioni di vita che si propone e si impone come obiettivi sempre più ambiziosi e sempre più irraggiungibili.E allora,come recita il detto popolare,sempre efficace,"hai voluto la bicicletta,adesso pedala". Occorre mettere in campo tutte le nostre risorse culturali e mentali per una sana riflessione e per la costante ricerca di un necessario equilibrio accettabile,consapevoli di non poter abbandonare il campo.
In questo esercizio quotidiano noi,uomini di fede,siamo avvantaggiati dalla facoltà del libero arbitrio che il Signore ci ha concesso.
Usiamola con saggezza e consapevolezza.
mdl Antonio Marroncelli