sabato 12 maggio 2012

Intervento, alla “Assemblea Regionale dei Consoli, dei Consiglieri Provinciali e dei C.E.R” della Campania, del Console di Caserta-Consigliere Nazionale dott.ssa Maria Leonardi Uccella.


Non voglio ripetere le considerazioni fatte dal Presidente Brugni, per accompagnare la trasmissione dei documenti per la ratifica nell’assemblea regionale dei consigli provinciali delle nuove normative, per i regolamenti ed il neonato Codice Etico.
Il Presidente ci ammonisce che non possiamo fallire perché la Federazione, attraverso il lavoro di tanti Maestri sta cercando di migliorarsi, di ammodernarsi e di riformarsi laddove è possibile per essere al passo con i tempi.
I Regolamenti ce li studieremo, ma la vera rivoluzione è la nascita del codice etico.
Mi piace dire che forse il Consolato Regionale della Campania attraverso i suoi due Consiglieri nazionali non è stato estraneo alla crescente richiesta di norme comportamentali idonee, avendo verificato noi tutti che comportamenti irrituali possono minare il decoro della nostra decorazione e della nostra federazione.
La nostra coesione consolare, anche a livello comportamentale, ha significato che abbiamo saputo coltivare e interpretare eticamente il nostro ruolo.
E’ stato qui, nella nostra Regione, in particolare a Caserta, che abbiamo dimostrato di saperci sottrarre al piacere individualistico di visibilità personale.
E’ stato per i noti fatti che ognuno di noi conosce, per averne subite le conseguenze, che il Consiglio Nazionale ha dovuto necessariamente e improrogabilmente parlare finalmente di etica.
Etica è un sentimento che non può solo essere scritto, è un modo di vivere che può anche essere solo spontaneo, è un marchio del nostro dna, ma può essere anche formazione, educazione, bontà, altruismo, solidarietà.
Noi nel Consolato Regionale della Campania questo codice lo abbiamo rispettato, quando ancora non era scritto.
Non dobbiamo dimenticare mai che siamo stati i pionieri del cambiamento federativo e che le nostre richieste di verità hanno fatto traballare prosopopeici comportamenti federativi,obbligandoli a scomode prese d’atto.
Ci piace ricordare, inoltre, che il Convegno che si è tenuto a Caserta il 19 ottobre u.s. per celebrare il cinquantesimo anniversario del ricostituito Consolato di Caserta e per festeggiare la giornata regionale dei Maestri del Lavoro, come tema ha proposto “ ETICA E MORALE DEL LAVORO nello scenario socio politico attuale” .Una attenzione all’etica, quindi, che ogni Maestro ha saputo e saprà arricchire con le sue riflessioni .
Questo codice etico, da ogni Maestro della Campania, dovrà essere considerato anche frutto della sua resistenza all’ipocrisia e all’arroganza di chi ha osato non tener conto dei valori veri, autentici della nostra stella di Maestri del lavoro. Ho voluto fare questa premessa al nostro Codice etico perché esso non sia considerato una limitazione comportamentale del maestro, ma come uno scrigno che racchiude le nostre virtù.

12/5/2012
                                                                                                   
                                                       mdl. Maria Leonardi Uccella


                                                                 

venerdì 11 maggio 2012

1 MAGGIO 2012 :L'INTERVENTO DEL CONSOLE REGIONALE DOTT.SALVATORE MAROTTA,IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DELLE STELLE AL MERITO.

SIG. PREFETTO DI NAPOLI , SIG.RI SINDACI,  AUTORITA’ CIVILI E MILITARI,  MAESTRE E MAESTRI DEL LAVORO,

Nella veste di Console Regionale della Campania rivolgo un cordiale saluto a ciascuno di voi. 
L’occasione mi è gradita per porgere a tutti gli intervenuti i saluti anche a nome del Presidente nazionale Amilcare Brugni e dei Consoli delle Province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno nonché di tutti i Maestri del lavoro della Campania che mi onoro di rappresentare.
Oggi siamo qui per la celebrazione del 1° maggio e per ricordare il valore del lavoro e per la premiazione dei lavoratori che si sono particolarmente distinti nel loro percorso lavorativo ed esistenziale, tale da meritare questo riconoscimento da parte del Presidente della repubblica. Essi rappresentano l’elite del mondo del lavoro.
Mi piace soprattutto apprezzare la  celebrazione di questo giorno in una sede diversa da quelle utilizzata nel passato, una  scelta che rompe gli schemi consolidati ed ha un significato innovativo e dirompente  per questa giornata.  
Questo primo maggio è connotato e pervaso da un senso di amarezza: amarezza derivante da una situazione generale di crisi del lavoro nella quale tutta la nazione si dibatte.
La stessa fiducia nel futuro viene minata.
Difatti centinaia di migliaia di lavoratori hanno perso il posto di lavoro con gravi ripercussioni sulle loro famiglie, a causa di questa crisi  che non accenna a smettere di far sentire i suoi effetti negativi.
La nostra Costituzione è fondata sul lavoro.
Non  a caso il Presidente della Repubblica esorta a riconoscersi nella Costituzione  che  rappresenta la somma dei valori della nostra nazione.
Non manca il forte richiamo all’etica del comportamento della classe politica.
Una società democratica esige la massima trasparenza e la dignità di chi ci rappresenta.
Difatti la bassa soglia etica e il decadimento morale di parte della classe politica, senza alcuna esclusione, ci procura grandi difficoltà sia per problemi interni che nei rapporti internazionali.
Il governo di Monti sta tentando di farci uscire da questa tragedia ,ma per ora imponendo solo sacrifici.
Sembra che ci stia riuscendo ed il popolo ha apprezzato il realismo del suo Governo.
Da questa crisi si esce con molti sacrifici. Sacrifici reali che devono essere accettati da tutti e in termini reali a parità di reddito..
Il messaggio che oggi noi Maestri del Lavoro sottoscriviamo è che dobbiamo attrezzarci per valorizzare la società civile che è ancora il vero baluardo contro le crisi.
I nuovi Maestri devono sapere che non entreranno a far parte di una federazione celebrativa ma di una federazione che dice ad ogni maestro di testimoniare ancora e sempre il valore del lavoro e della solidarietà anche con il sacrificio del proprio impegno personale.
Noi Maestri del lavoro della Campania siamo esempi di coesione e di univocità di intenti e soprattutto espressione di legalità e di spirito di abnegazione verso i giovani ai quali siamo vicini nel cammino della loro vita lavorativa che è il percorso attraverso il quale ognuno trova la sua realizzazione  e la sua dignità di uomo.
Questo però è un momento delicato per i nostri giovani.
Oggi non vi sono prospettive di occupazione e i nostri rincalzi, quelli che dovrebbero prendere le redini dello sviluppo della nazione giacciono ai nastri di partenza senza speranza di poter iniziare la loro corsa.
Ai nuovi Maestri del Lavoro che oggi ricevono la Stella al Merito desidero ricordare che il loro impegno e la loro dedizione all’attività lavorativa costituiscono un esempio di cultura del lavoro e di cultura di impresa.
Proponiamo quindi che la cultura del lavoro venga in qualche modo inserita nel palinsesto didattico in modo da realizzare una specie di laboratorio nel quale prospettare ai ragazzi di buona volontà le componenti della società del lavoro con tutte le innumerevoli sfaccettature che essa comporta.
E’ da questa visuale che ha preso inizio e sviluppo il nostro progetto de "La cultura del Lavoro", progetto che riguarda iniziative di orientamento e formazione presso le scuole medie superiori.
Nella nostra organizzazione abbiamo dedicato una specifica commissione al fine di promuovere tutte le attività utili allo sviluppo ed alla formazione professionale.
Il rappresentante nazionale Ing. Vincenzo Esposito è qui presente con tutto il suo entusiasmo e la sua voglia di rendersi utile per poter venire incontro alle esigenze degli studenti.
Insieme abbiamo stilato una serie di protocolli di intesa con organizzazioni industriali e culturali per lo sviluppo di una vasta serie di esperienze che dovranno confluire verso un ingresso più consapevole nel mondo del lavoro.
Come Maestri del lavoro vogliamo cogliere questa occasione per proporre al Direttore di questa scuola di mettere a disposizione i suoi locali per la prossima Giornata Regionale della nostra federazione nella quale focalizzeremo la nostra attenzione su temi specifici riguardanti, tra l’altro,  l’ambiente ed il mondo scolastico.  
Desideriamo offrire ai giovani un servizio concreto che, traendo spunto dalle nostre esperienze, susciti in loro la volontà del fare ed il desiderio di capire l'importanza della formazione e degli aggiornamenti.
Io mi auguro che ciò possa avvenire e con questo augurio vi saluto.
Buon Primo Maggio.

Napoli  1° maggio 2012

mercoledì 9 maggio 2012

9 MAGGIO: FESTA DELL'EUROPA




Cos'è la Festa dell'Europa

 Guardando nelle agende e nei calendari alla data del 9 maggio l'indicazione "Festa dell' Unione Europea" ,viene spontaneo chiedersi cosa sia successo il 9 maggio e in quale anno.

Pochi sanno infatti che il 9 maggio 1950 è nata l'Europa comunitaria, proprio quando lo spettro di una terza guerra mondiale angosciava tutta l'Europa.

Quel giorno a Parigi la stampa era stata convocata per le sei del pomeriggio al Quai d'Orsay, sede del Ministero degli Esteri, per una comunicazione della massima importanza. Le prime righe della dichiarazione del 9 maggio 1950 redatta da Robert Schuman, Ministro francese degli Affari Esteri, in collaborazione con il suo amico e consigliere, Jean Monnet, danno un'idea dei propositi ambiziosi della stessa.
"La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano". "Mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della pace".
Veniva così proposto di porre in essere una istituzione europea sovrannazionale cui affidare la gestione delle materie prime che all'epoca erano il presupposto di qualsiasi potenza militare, il carbone e l'acciaio.

Tutto è cominciato il 9 maggio e al vertice tenuto a Milano nel 1985 i capi di Stato e di governo hanno deciso di festeggiare questa data come Giornata dell'Europa.


(fonte: Unione Europea)